Modulo 6

Attività in campagna

Introduzione

Questo modulo si concentra sulla multifunzionalità dell’agriturismo. Il modulo è suddiviso in 6 unità, ognuna delle quali fornisce informazioni su attività specifiche che possono essere praticate nel contesto dell’agriturismo. Questa sezione copre vari aspetti dell’agriturismo, tra cui la produzione di colture e l’allevamento (1), la promozione di uno stile di vita sano (2), le attività terapeutiche e sociali incentrate sulla comunità (3), la tutela dell’ambiente attraverso la produzione di alimenti biologici e la conservazione della biodiversità (4 e 5) e la gestione di strutture sportive nell’ambito dell’agriturismo (6).

Obiettivi di Apprendimento

Conoscenza
  1. Conoscenza del concetto di multifunzionalità dell’azienda agricola
  2. Conoscenza delle connessioni tra ambiente fisico, ambiente sociale, produzione agricola e attività agrituristica.
  3. Conoscenza delle tipologie e della gestione delle numerose attività legate all’agriturismo
  4. Fornire strumenti e approfondimenti per implementare le attività che possono essere svolte nelle aziende agrituristiche.
Abilità
  1. Capacità di scegliere produzioni agricole/zootecniche coerenti con l’ambiente
  2. Capacità di scegliere le attività agrituristiche più adatte al contesto
  3. Capacità di valorizzare l’attività agricola, le produzioni agricole e il territorio
Competenze
  1. Competenze relative alla pianificazione delle attività
  2. Competenze relative alla gestione di diverse attività nell’ambito dell’ospitalità
  3. Competenze relative alla valorizzazione delle risorse locali e del territorio

Contenuti

Tipi di agricoltura e loro evoluzione

Le coltivazioni e gli allevamenti sono attività umane finalizzate alla produzione di cibo, fibre, combustibili e altri prodotti essenziali per la sopravvivenza e il benessere dell’uomo. L’agricoltura è un’attività economica antica che ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle società umane moderne.

L’agricoltura può essere praticata sia su piccola scala nelle aziende a conduzione familiare che su larga scala nelle grandi imprese. Comprende molte tecniche e pratiche, tra cui la coltivazione tradizionale e tecnologica e l’allevamento.

L’agricoltura può essere classificata in base al suo tipo e/o metodo.

  • L’agricoltura intensiva è praticata su larga scala e utilizza macchinari e tecniche avanzate per massimizzare la produzione. Utilizza fertilizzanti chimici, pesticidi e organismi geneticamente modificati per aumentare la resa dei raccolti.
  • L’agricoltura tradizionale, invece, si riferisce all’agricoltura praticata per lo più su piccola scala, spesso a conduzione familiare. Si concentra sulla produzione di cibo per il consumo locale e si basa su metodi secolari con un approccio naturale alla terra. Utilizza tecniche come la rotazione delle colture, i fertilizzanti organici e il controllo naturale dei parassiti.
  • L’agricoltura biologica si concentra sulla produzione di alimenti senza l’uso di sostanze chimiche di sintesi. Si basa su pratiche sostenibili come la rotazione delle colture, l’uso di fertilizzanti e modifiche organiche e il controllo biologico dei parassiti

L’agricoltura tradizionale e quella biologica possono essere considerate sostenibili perché cercano di mantenere un equilibrio tra produzione e tutela dell’ambiente.

  • L’agricoltura sostenibile si basa su pratiche che promuovono la conservazione del suolo, la gestione dell’acqua e la biodiversità. In generale, l’agricoltura sostenibile mira a produrre cibo in modo responsabile, garantendo la salute del pianeta per le generazioni future e la qualità delle condizioni di lavoro e di vita per la generazione attuale.

Facendo riferimento all’allevamento del bestiame, si parla di allevamento intensivo o estensivo.

  • Allevamento intensivo – Gli animali sono allevati in recinti, in spazi definiti, e vengono alimentati con sistemi automatici che somministrano razioni calcolate e predefinite. Le specie animali vengono selezionate geneticamente per ottenere razze adatte a scopi produttivi come la massima produzione di latte o carne.
  • Allevamento estensivo – Gli animali hanno accesso all’alimentazione naturale, anche se a volte integrata dall’allevatore. Viene praticato in vaste aree e gli animali hanno accesso a pascoli dove possono nutrirsi e muoversi liberamente.

Anche se non si può escludere che esistano aziende agrituristiche legate alla produzione intensiva, l’agriturismo si svolge per lo più in aziende che praticano l’agricoltura tradizionale e l’allevamento estensivo, in genere prestando attenzione alla sostenibilità.

Attività produttiva e scelte imprenditoriali

Per definizione, le attività agricole e di allevamento sono inseparabili dal territorio in cui vengono praticate perché, nella maggior parte dei casi, si svolgono su un territorio definito. Inoltre, l’agricoltore e/o l’allevatore, con la loro attività, influenzano l’integrità, la ricchezza, la vitalità, la vivibilità e l’attrattività del territorio in cui agiscono. In altre parole, l’interazione tra l’agricoltore e/o l’allevatore e il territorio è molto intensa e necessaria.

Quando un agricoltore/allevatore fa le sue scelte di produzione e gestione, deve considerare soprattutto gli aspetti operativi.

Contesto socio-ambientale e obiettivi di produzione

L’attività agrituristica è profondamente legata al territorio in cui si svolge. Questo implica che ogni scelta dell’imprenditore nell’organizzazione aziendale deve essere coerente con il contesto ambientale e sociale in cui viene attuata. L’idoneità dei territori deve essere sempre presa in considerazione e non può essere trascurata.

È importante sapere se il territorio in cui si trova l’attività appartiene a categorie specifiche e anche la sua classificazione (area a rischio idrogeologico, area di interesse paesaggistico, etc.). In base all’area in cui ricade l’azienda agricola, sarà possibile stabilire obiettivi di produzione specifici. Ogni area è caratterizzata da una propria specificità ecologica, definita dalla biodiversità delle specie esistenti, dall’orografia, dall’andamento climatico, ecc. Qualsiasi attività produttiva o sociale in questo territorio deve essere realizzata con un approccio ecosistemico.

Scelta dell'indirizzo di produzione e del metodo di coltivazione

La scelta dell’indirizzo di produzione è strettamente legata al contesto ambientale e sociale e deve essere fatta tenendo conto dei seguenti fattori chiave

  • Aspetti ambientali – geografia, orografia, clima, biodiversità
  • Aspetti territoriali – aree di interesse paesaggistico, aree a rischio idrogeologico, aree montane, aree naturali protette, ecc.
  • Aspetti sociali – comunità rurali specifiche, sistemi e tipologie di coltivazione e allevamento

L’agriturismo come attività collaterale all’agricoltura o all’allevamento ha come compito non solo quello di integrare il reddito dell’imprenditore, ma anche quello di valorizzare il territorio, la tradizione rurale e la salubrità della vita legata alla natura. Per tutti questi motivi, l’adozione di pratiche agricole sostenibili è, nella maggior parte dei casi, un valore aggiunto di cui l’imprenditore deve tenere conto.

L’agriturismo è molto più di una semplice vacanza in campagna. È un’esperienza immersiva nella natura e nei sensi in cui si possono gustare prodotti genuini e di produzione locale. Permette di riscoprire ritmi più lenti e rappresenta un’opportunità per abbracciare uno stile di vita sano e sostenibile.

Il legame tra l’agriturismo e uno stile di vita sano è intrinseco e deve diventare uno strumento di promozione della propria attività. Un’indagine condotta in Italia ha dimostrato che i fattori che determinano la scelta di un agriturismo sono: la sua posizione, la cucina tradizionale, le esperienze offerte dalla struttura e le opportunità di relax (RRN-2022). Ecco quindi alcuni punti chiave che una struttura agrituristica dovrebbe sviluppare:

  • La scelta dei cibi e dei pasti: le strutture agrituristiche dovrebbero privilegiare l’uso di verdure fresche dell’orto, frutta di stagione, formaggi locali, salumi artigianali e tutti quei prodotti che derivano dalla produzione dell’azienda agricola o, in alcuni casi, dalla produzione di aziende locali.
  • Offrire attività all’aria aperta: sono molte le attività che possono essere realizzate in agriturismo; nei prossimi capitoli vedremo alcuni esempi.
  • Valorizzazione degli spazi e implementazione di servizi specifici: disporre di spazi esterni utilizzabili per il relax degli ospiti come piscine, saune, cucine comuni o taverne.
  • Utilizzo di fonti energetiche sostenibili: l’utilizzo di fonti sostenibili per il riscaldamento degli ambienti o la produzione di elettricità è sempre più richiesto dagli ospiti, così come le stazioni di ricarica per i veicoli elettrici.
  • Imballaggi ecologici e raccolta differenziata: oltre ad essere obbligatori per il rispetto delle normative europee, sono graditi e segnalano l’attenzione alla sostenibilità da parte dell’azienda

Principali aree di interesse (%) per gli ospiti dell’agriturismo (Fonte: RRN-2022)

Tradizione e cultura rurale
5,5
Parchi turistici
12
Parchi nazionali e altre aree protette
17,2
Attività in fattoria
19,3
Eventi locali
23,4
DOP, IGP e altri prodotti tradizionali
28,1
Villaggi
28,5
Tour Giode sul cibo
34,7
Prodotti biologici
47,8
Trekking
58,8
Fonte: @Cia Toscana

Le aziende agricole, e in particolare quelle agrituristiche con la loro multifunzionalità, possono esercitare un ruolo diverso dal semplice produttore di cibo e diventare, a tutti gli effetti, un fornitore di servizi per la comunità in cui sono inserite, contribuendo al suo benessere e affermando il suo ruolo fondamentale.

Questo è il caso dei servizi legati al concetto di agricoltura sociale, di cui non esiste una definizione univoca, ma che il Comitato economico e sociale europeo sull’agricoltura sociale (2012) ha definito come:

L’agricoltura sociale è un uso tradizionale e innovativo dell’agricoltura. Comprende tutte le attività che utilizzano le risorse agricole, sia vegetali che animali, per promuovere (o generare) terapia, riabilitazione, inclusione sociale, istruzione e servizi sociali nelle aree rurali”.

Nei capitoli successivi, esamineremo alcune attività specifiche di agricoltura sociale che possono essere svolte nelle aziende agricole:

  • Il contesto nazionale e le normative locali influenzano notevolmente i requisiti e il tipo di attività che possono essere svolte;
  • Non esiste un modello unico; le attività devono essere implementate in base alle caratteristiche della propria azienda agricola;
  • La collaborazione è alla base delle attività di agricoltura sociale, quindi è necessario cercare di costruire una rete di contatti che sia funzionale alle attività da svolgere;

Lavoro sociale in agricoltura

L’implementazione di attività sociali nelle aziende agricole è una realtà consolidata in molti paesi europei, dove l’agricoltura sociale può essere o meno parte integrante dei servizi forniti dal sistema sanitario. In paesi come la Germania, la Slovenia e l’Irlanda, le attività sono gestite dal settore pubblico, mentre nei Paesi Bassi, in Italia e in Francia sono più diffuse entità private come aziende agricole o cooperative.

Le attività che possono essere svolte variano a seconda dei destinatari finali a cui sono rivolte. La tabella seguente fornisce alcuni esempi.

Partecipazione alla lavorazione del prodotto

GRUPPI TARGET / ATTIVITÀ PRINCIPALI Persone con disabilità e lavoratori svantaggiati Immigrati e rifugiati Anziani Disoccupati di lunga durata Bambini e adolescenti con difficoltà di apprendimento o di sviluppo
Creazione e manutenzione di orti e giardini
X
X
X
X
X
Attività di giardinaggio
X
X
X
X
X
Raccolta di verdura e frutta
X
X
X
X
X
Partecipazione alla lavorazione del prodotto
X
X
X
X
X
Imballaggio del prodotto
X
X
X
X
Manutenzione e pulizia
X
X
X
X
Costruzione di piccole strutture (ad esempio recinzioni, pali, piccoli manufatti)
X
X

Il progetto SoFarEDU (Erasmus+) ha sviluppato diverse schede per ogni categoria sopra descritta, a cui è possibile fare riferimento per capire meglio quali attività possono essere svolte, l’approccio suggerito e le possibili difficoltà che si possono incontrare e come superarle. Maggiori informazioni sono disponibili qui

Alcuni requisiti per svolgere attività di agricoltura sociale sono:

  • Avere dei locali al coperto per poter offrire un riparo durante i mesi invernali e le giornate di pioggia;
  • Essere adeguatamente formati per il tipo di utenti da accogliere; in alcuni casi, è possibile svolgere attività in collaborazione con educatori e psicologi;
  • Garantire il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro e l’accessibilità dei locali.

Il progetto Sofi (Erasmus+) offre un’interessante selezione di casi studio che possono ispirarti ad avviare attività di agricoltura sociale

Interventi assistiti dagli animali (AAI)

Negli ultimi decenni, la diffusione degli interventi assistiti dagli animali (AAI, precedentemente noti come pet therapy) è stata osservata in diversi contesti pubblici e privati. Gli AAI hanno valore terapeutico, riabilitativo, educativo e ricreativo e coinvolgono gli animali domestici, in particolare cani, cavalli, asini, gatti e conigli. Questi interventi sono rivolti principalmente a persone con disturbi della sfera fisica, neuromotoria, mentale e psichica, dipendenti da qualsiasi causa, ma possono essere rivolti anche a individui sani. Nelle fattorie si possono realizzare diverse attività grazie alle interazioni con i diversi animali allevati.

Gli obiettivi principali degli interventi assistiti dagli animali sono:

  • Sviluppare competenze attraverso la cura degli animali;
  • Aumentare la disponibilità relazionale e comunicativa;
  • Stimolare la motivazione e la partecipazione.

Un aspetto importante dell’attuazione degli interventi assistiti dagli animali riguarda la selezione degli stessi. Come gli esseri umani, anche gli animali hanno personalità diverse, spesso definite temperamenti, che possono essere in contrasto con gli obiettivi degli interventi:

  • Le specie selezionate devono avere familiarità con l’uomo ed essere addomesticate; le specie selvatiche sono sconsigliate anche se allevate in cattività;
  • L’animale deve essere docile, non deve essere facilmente eccitabile o spaventabile, per trasmettere tranquillità a chi interagisce con lui;
  • L’animale deve essere abituato al contatto fisico con l’uomo; spesso gli interventi si basano sul contatto con l’animale, che deve quindi essere abituato alle carezze e ad essere toccato;
  • L’animale deve essere in ottima salute, non deve essere debilitato o malato;
  • L’animale non deve rappresentare un pericolo per le persone che interagiranno con lui.
Fonte @izsvenezie

Non esistono norme europee di riferimento per regolamentare gli interventi assistiti dagli animali, né sono disponibili materiali di formazione specifici, ma l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha una sezione sul suo sito web con molti articoli di approfondimento disponibili in inglese, italiano e tedesco:

Terapia della foresta

Negli ultimi tempi si sta sviluppando sempre di più l’utilizzo di boschi e foreste non solo per passeggiare, ma anche come luoghi di meditazione e guarigione. Questa pratica viene utilizzata da molto tempo in Cina e in Giappone con il nome di Shinrin-Yokued per alleviare lo stress, migliorare il funzionamento del sistema immunitario e cardiovascolare e combattere gli stati di ansia e depressione.

Ci sono molte attività che possono essere svolte, alcune delle quali sono citate a titolo di esempio:

  • Sessioni di meditazione e yoga;
  • Trekking per scoprire la flora e la fauna della foresta;
  • Birdwatching;
  • Esperienze di sopravvivenza o semplici pernottamenti nella foresta.
Fonte @Cia Toscana

Tuttavia, l’organizzazione di attività nella foresta richiede un certo grado di preparazione per ridurre i rischi per i partecipanti: ecco alcuni consigli pratici:

  • Definisci gli obiettivi dell’attività e i potenziali partecipanti;
  • Scegli un percorso o un luogo adatto non solo all’attività in sé, ma anche all’accessibilità, alla vicinanza di eventuali pericoli o alle capacità dei partecipanti;
  • Pianifica il percorso, compresi i possibili percorsi alternativi in caso di emergenza;
  • Seleziona l’attrezzatura adeguata per realizzare l’esperienza;
  • Condividi con i partecipanti le regole di comportamento, comprese quelle in caso di emergenza;
  • Assicurati che i partecipanti abbiano acqua e cibo a sufficienza, se necessario;
  • Valutare e minimizzare l’impatto ambientale dell’attività rendendo i partecipanti responsabili della sua mitigazione;
  • Rendi i partecipanti responsabili di compiti specifici, come la raccolta dei rifiuti.

Il progetto Forestwell (Erasmus+) ha stilato un interessante elenco di casi di studio da cui trarre ispirazione, tutti consultabili qui

Inoltre, il progetto ha creato un corso di formazione con moduli specifici per fornire maggiori informazioni sull’avvio di attività di silvoterapia, disponibile qui

In Europa, la produzione biologica è regolata da normative generali e specifiche, dettate dall’Unione Europea, che prevede una certificazione del processo produttivo attraverso un sistema di controllo a cui agricoltori, trasformatori e commercianti devono sottoporsi prima di poter commercializzare i loro prodotti come “biologici”.

Le norme europee, che vengono poi incorporate nelle legislazioni dei vari Stati membri, definiscono molteplici elementi (definizioni, principi, regole di produzione, requisiti di etichettatura per vari prodotti alimentari di origine vegetale o animale). Vengono inoltre regolamentati il sistema di controllo e le norme sulle sanzioni in caso di non conformità, nonché la conversione dall’agricoltura convenzionale a quella biologica.

I produttori e i trasformatori che etichettano i loro prodotti come biologici possono utilizzare il logo biologico dell’UE sulla confezione del prodotto. Il logo indica che l’alimento è stato prodotto in conformità agli standard dell’UE e che è soggetto a sistemi di controllo della produzione biologica.

Per produrre alimenti in modo biologico, le aziende agricole devono:

  • Saper scegliere le specie e le varietà di piante e animali più adatte al tipo di ambiente di produzione
  • Introdurre la rotazione nel ciclo di coltivazione per migliorare la salute del suolo aumentando la biomassa proveniente dalle radici delle diverse colture, interrompere i cicli di parassiti e malattie e ridurre al minimo l’impatto ambientale delle attività di coltivazione.
  • Utilizzare fertilizzanti naturali per la concimazione, compresi quelli ottenuti dalle pratiche di compostaggio, che arricchiscono il terreno di sostanze nutritive essenziali e migliorano la struttura del suolo, creando terreni più fertili e produttivi in grado di sostenere le colture senza bisogno di fertilizzanti chimici.
  • Controllare i parassiti, favorendo l’uso di tecniche naturali come gli insetti benefici e la rotazione delle colture. Nell’agricoltura biologica, i predatori naturali, i parassitoidi e gli agenti patogeni (batteri, virus, funghi) vengono utilizzati per mantenere l’equilibrio degli ecosistemi e proteggere le colture, senza ricorrere a sostanze chimiche dannose.
Fonte @Cia Toscana

Partecipazione alla lavorazione del prodotto

Biodiversità o diversità biologica

La biodiversità è definita nell’articolo 2 della Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Biologica (CBD) come “la variabilità tra gli organismi viventi di qualsiasi origine, compresi tra l’altro gli ecosistemi terrestri, marini e altri ecosistemi acquatici e i complessi ecologici di cui fanno parte; ciò include la diversità all’interno delle specie e tra le specie degli ecosistemi”. La biodiversità si manifesta a tre diversi livelli.

  • Il primo è quello dei geni all’interno di una singola specie: ogni organismo vivente ha le proprie caratteristiche genetiche, con diversità all’interno del proprio DNA.
  • Il secondo livello si manifesta tra le specie: all’interno dello stesso ambiente o ecosistema si trovano gli esseri viventi più diversi, in relazione tra loro. Dalle diverse specie vegetali alla varietà di animali invertebrati e vertebrati, senza dimenticare l’infinito numero di microrganismi composti da protozoi, batteri e virus.
  • Infine, il terzo livello si manifesta tra ecosistemi diversi: sulla Terra la varietà di ambienti è enorme.

Fiumi, laghi, dune, praterie e foreste sono alcuni dei vari ecosistemi presenti sul nostro pianeta. La biodiversità, sia nelle specie selvatiche che in quelle coltivate e allevate, è alla base dell’agricoltura.

Agroecosistema

La biodiversità agricola può essere identificata nelle componenti della diversità biologica legate all’alimentazione e all’agricoltura e in tutte le componenti della diversità biologica che costituiscono gli ecosistemi agricoli, chiamati anche agroecosistemi. Gli agroecosistemi sono definiti dalla CBD come “la varietà e la variabilità di animali, piante e microrganismi a livello genetico, di specie e di ecosistema, necessarie per mantenere le funzioni chiave degli agroecosistemi, la loro struttura e i loro processi”. La gestione sostenibile è il fattore chiave per raggiungere e mantenere le buone condizioni degli agroecosistemi, con l’obiettivo di aumentare la resilienza e mantenere la capacità di generare servizi per le generazioni attuali e future. La biodiversità agricola, quindi, rappresenta una parte estremamente importante e interconnessa della biodiversità naturale globale.

Confronto tra ecosistema naturale e agroecosistema

Esistono differenze sostanziali tra un ecosistema naturale e un agroecosistema. Quest’ultimo è caratterizzato da una semplificazione della diversità ambientale, a vantaggio delle specie coltivate e a scapito di quelle inutili o dannose, che entrano in competizione con esse; dall’apporto di energia esterna (soprattutto di origine fossile) attraverso l’uso di mezzi di produzione (macchinari, fertilizzanti, pesticidi, carburanti, ecc.) e dall’asportazione di biomassa (attraverso il raccolto) che viene così sottratta dal bilancio energetico.

Queste differenze strutturali e funzionali tra l’agroecosistema e un sistema naturale determinano la fragilità del suo equilibrio ecologico. A differenza di un ecosistema, capace di adattarsi alle condizioni sfavorevoli e alle oscillazioni delle popolazioni nocive, l’agroecosistema manca della capacità di autoregolazione (nel ciclo degli elementi nutrizionali, nella conservazione della fertilità, nella regolazione degli agenti nocivi, nelle relazioni tra i diversi anelli della catena alimentare). In altre parole, si tratta di un sistema instabile, il cui funzionamento dipende esclusivamente dall’intervento umano.

Proteggere la biodiversità

Proteggere la biodiversità è essenziale non solo per il pianeta, ma anche per la nostra vita e la nostra economia. Se mantenuti in salute, i sistemi naturali contribuiscono alla produzione di “servizi ecosistemici” da cui noi stessi dipendiamo strettamente per il nostro benessere e il nostro sviluppo: purificazione dell’acqua, stoccaggio del carbonio, fertilizzazione del suolo, impollinazione, controllo biologico delle specie dannose, fornitura di materie prime e biomassa, ossigeno, protezione dal dissesto idrogeologico, ecc.

Anche il Green Deal europeo riconosce alla tutela degli ecosistemi e della biodiversità un ruolo chiave nell’attuazione della politica europea di crescita sostenibile e, con la Strategia europea sulla biodiversità per il 2030 “Riportare la natura nelle nostre vite”, ci ricorda che l’uomo è parte integrante della natura. Allo stesso modo, un forte impegno per la tutela della biodiversità è promosso dalla Strategia Farm to Fork, che mira a raggiungere la sostenibilità ambientale nelle catene alimentari, oggi associate a usi del suolo e delle risorse che rappresentano alcune delle principali cause di erosione della biodiversità, sia nelle aree terrestri che in quelle marine (ad esempio l’agricoltura e la pesca).

Fonte @FAO

Il ruolo dell’agriturismo – Il modello organizzativo dell’azienda agrituristica è coerente con il paradigma della sostenibilità quando viene identificato come un’attività legata all’agricoltura e questa condizione garantisce la coincidenza tra i benefici dell’attività agricola e quelli del turismo. In alcune legislazioni, l’agriturismo è regolamentato in modo diverso dal turismo rurale e, in alcuni casi, obbliga l’imprenditore agrituristico a dedicarsi principalmente alle pratiche agricole. Le aziende agrituristiche tendono a sviluppare tecniche più sostenibili che hanno un impatto positivo sulla biodiversità, sul paesaggio e sulle risorse naturali. La sostenibilità dell’agriturismo può essere vista come il risultato del processo di diversificazione aziendale verso lo sviluppo di attività di servizio basate sull’ambiente.

Partecipazione alla lavorazione del prodotto

La gestione di attività sportive negli agriturismi è un’opportunità sempre più interessante per diversificare la tua offerta, attirare un pubblico più vasto e aumentare il fatturato e la visibilità della tua azienda. Tuttavia, richiede un’attenta pianificazione, una buona organizzazione e una costante attenzione alla sicurezza degli ospiti.

Perché offrire attività sportive in fattoria?

  • Valorizzazione del territorio. Le attività sportive all’aperto permettono agli ospiti di entrare in contatto diretto con la natura e di scoprire le bellezze dei dintorni.
  • Diversificazione dell’offerta. Oltre all’alloggio e alla ristorazione, le attività sportive possono arricchire l’esperienza degli ospiti e aumentare la durata media del loro soggiorno.
  • Nuovi target di clienti. Le attività sportive attirano un pubblico giovane e dinamico, ampliando la clientela dell’agriturismo.
  • Integrazione con l’ambiente. Molte attività sportive possono essere facilmente integrate con l’ambiente circostante, come l’escursionismo, la mountain bike, l’equitazione e lo yoga.

Quali attività offrire?

Trascorrere dei bei momenti in agriturismo non significa solo rilassarsi e riposare in un ambiente rurale, ma anche giocare e passeggiare per godersi il paesaggio e fare un po’ di esercizio fisico.

La scelta delle attività da offrire dipende da diversi fattori:

  • Caratteristiche del territorio. Ad esempio, in montagna puoi organizzare escursioni, mentre in pianura puoi andare a cavallo o in bicicletta.
  • Attrezzature disponibili. È necessario valutare le attrezzature già presenti in azienda e quelle da acquistare
  • Competenze del personale. È importante che il personale sia qualificato e in grado di garantire la sicurezza degli ospiti.
  • Preferenze dei clienti. È utile realizzare dei sondaggi per capire quali sono le attività più richieste dagli ospiti.

Esempi di attività sportive:

  • Escursioni a piedi e in bicicletta. Percorsi di varia difficoltà, con o senza guida.
  • Equitazione. Equitazione, lezioni di equitazione, centri equestri.
  • Yoga e altre attività di benessere. Lezioni all’aperto, massaggi.
  • Sport acquatici. Se ci sono laghi o fiumi, è possibile organizzare attività come canoa, kayak e pesca sportiva.
  • Sport invernali. Nelle zone di montagna si possono organizzare escursioni con le ciaspole e sci di fondo.

Aspetti legali e normativi

Prima di iniziare un’attività sportiva, è fondamentale verificare gli aspetti legali e normativi:

  • Autorizzazioni. A seconda del tipo di attività, possono essere necessarie autorizzazioni specifiche da parte delle autorità locali.
  • Assicurazione. È fondamentale stipulare un’adeguata polizza assicurativa per coprire eventuali incidenti.
  • Qualifiche del personale. Gli istruttori e le guide devono avere le necessarie qualifiche professionali.
  • Norme di sicurezza. È necessario rispettare tutte le norme di sicurezza.

Marketing e promozione

Per promuovere le attività sportive puoi utilizzare diversi canali:

  • Sito web dell’agriturismo. Crea una sezione dedicata alle attività sportive con descrizioni dettagliate, foto e video.
  • Social media. Usa piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok per condividere contenuti interessanti e coinvolgenti.
  • Collaborazioni con agenzie di viaggio e tour operator. Stabilire partnership per promuovere pacchetti turistici che includano attività sportive.
  • Partecipazione a fiere ed eventi. Partecipa a fiere per promuovere l’azienda e le sue attività.
  • Unità 6.1 Produzione vegetale e zootecnia
  • Unità 6.4 Produzione di alimenti biologici
  • Unità 6.5 Protezione dei valori naturali e della biodiversità

Gli argomenti si prestano a lavorare su più livelli di approfondimento. Poiché l’attività agricola è legata al territorio, sarà necessario conoscere le opportunità e i limiti legati ai territori in cui si opera.

I capitoli affrontano in modo sintetico gli aspetti fondamentali relativi alle diverse tipologie di aziende agricole (6.1), i requisiti delle aziende biologiche (6.4) e i principi di conservazione e valorizzazione dell’agrobiodiversità (6.5). In ogni capitolo vengono fornite alcune indicazioni per le aziende agrituristiche e su come questi temi generali possano essere collegati allo sviluppo dell’attività agrituristica.

Focus su:

  • Pianificazione territoriale;
  • Agricoltura sostenibile;
  • Politiche agricole e politiche turistiche.
  • Unità 6.2 Stile di vita sano
  • Unità 6.3 Attività terapeutiche e sociali
  • Unità 6.6 Gestione degli attività sportivi

L’aspetto multifunzionale dell’attività agrituristica si esprime attraverso la fornitura di servizi e strutture agli ospiti. Le unità pertinenti contengono indicazioni e informazioni approfondite per la realizzazione di varie attività nell’ambito dell’attività agrituristica. Le attività proposte possono essere soggette a normative diverse a seconda del Paese. Pertanto, è necessario analizzare in via prioritaria le normative specifiche del settore.

Focus su:

  • Le preferenze degli ospiti per le attività agricole;
  • Agricoltura sociale e competenze degli operatori, gestione dei servizi terapeutici e competenze degli operatori, gestione delle attività sportive e competenze degli operatori;
  • Gestione dei servizi di benessere e delle competenze coinvolte.

Risultati del Focus Group “Agricoltura sociale e innovazioni’: eu-cap-network.ec.europa.eu/social-farming-and-innovations_en

Agroturismo: Verso un quadro concettuale: foodsystemsjournal.org/… /572

Il potenziale dell’agriturismo nella rivitalizzazione delle comunità rurali: fao.org/… /Inter-country-learning-dialogue-on-agrotourism-as-opportunity-for-agrifood-systems-transformation/en

In questo modulo di formazione sono stati trattati diversi argomenti incentrati sulla diversificazione dell’offerta agrituristica. Il concetto più importante che vogliamo sottolineare è che qualunque sia l’attività agrituristica che intendi intraprendere, che sia finalizzata all’ospitalità o alla ristorazione, che coinvolga gruppi specifici di persone o sia aperta al grande pubblico, il punto di forza rappresenta sempre il legame con il territorio e l’ambiente.

Con l’aumento del turismo internazionale e della mobilità delle persone, è fondamentale che l’offerta proposta abbia caratteristiche uniche che permettano agli ospiti di vivere un’esperienza diversa.

Siamo certi che quanto riportato nei capitoli precedenti non sia esaustivo e che ci siano molte attività che possono essere svolte nel settore dell’agriturismo. Tuttavia, confidiamo di averti ispirato e fornito informazioni per approfondire le tue idee o le tue nuove attività.

What is agriculture?: agrimag.it/che-cose-lagricoltura/

Types of livestock farming over time: germoglioverde.altervista.org/le-tipologie-di-allevamento-del-bestiame-nel-tempo/

INEA Istituto Nazionale di Economia Agraria – Tipologie di aree rurali in Italia 2000: pianetapsr.it/… /2966

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Contributo tematico alla Strategia Nazionale per la Biodiversità. Le Ecoregioni d’Italia, 2010: mase.gov.it/… /strategia-europea-la-biodiversita

Biodiversity strategy for 2030: Biodiversity strategy for 2030 – European Commission

Agrotourism and environmental sustainability: agriregionieuropa.univpm.it/… /31/40/agriturismo-e-sostenibilita-ambientale-primi-risultati-di-unanalisi-aziendale

Rete Rurale Nazionale 2014 – 2020, Opportunità e sfide per lo sviluppo rurale:

The common agricultural policy at a glance: agriculture.ec.europa.eu/… /cap-glance_en